martedì 29 settembre 2009

Attenti: c'è chi vuol cancellare il sardo dalle lingue tutelate

di Luca Campanotto

Vi propongo un gemellaggio tra minoranze linguistiche deboli e regioni a Statuto speciale messe in second'ordine. Mi spiego meglio, inviandoLe un link.
Si tratta di un articolo di Libero preso da un link del blog www.com482.org (pubblicato relativamente ai dialetti, col sospetto che diatro a certe proposte di legge sui dialetti veneti del F-VG si nascondano subdoli tentativi di annacquamento della posizione della lingua friulana).
Nell'articolo si sostiene che la lingua sarda e ladino-friulano sarebbero dialetti italiani (evidentemente perché, attualmente, è politicamente scorretto che risultino riconosciute minoranze senza Stato così numerose e con un territorio di insediamento così esteso).
Si manifesta grande ostilità nei confronti della L. 482/99. Si cita la recente sentenza della Consulta come se avesse messo in discussione la dignità linguistica del friulano. Personalmente mi preoccupo per il sardo: contrariamente all'ordinamento speciale sovralegislativo del Friuli-Venezia Giulia (implicitamente art. 3 L. Cost. 1/63 ed espressamente D. Lgs. att. Stat. Spec. 223/02), non mi consta che l'ordinamento speciale della Regione sarda rechi un riconoscimento sovralegislativo della lingua sarda, che di conseguenza risulta limitato all'art. 2 della L. 482/99, la stessa dalla quale qualche giornale, nemmeno tanto implicitamente, vorrebbe venisse espunto.
Non ho parole. Siamo ai livelli della Turchia. Loro i Curdi li chiamavano "Turchi delle montagne". Ma questa gente ha una vaga idea di che cosa sia la glottologia? Non è possibile fare classificazioni linguistiche sulla base di convenienze politiche.

Caro Campanotto, grazie della segnalazione. La stupidità e l'ignoranza non ha confini politici. Prima sono stati L'Espresso e il Corriere della Sera a sparare a palle incatenate contro la sua lingua, il friulano. E già in molti ci chiedevamo: possibile che l'idiozia alberghi solo dalle parti del centrosinistra? No evidentemente. Ed eccone la prova. Lei si chiede se certi giornalisti sanno dove sta di casa la glottologia. Per saperlo, bisognerebbe saper leggere e purtroppo non è detto che chi sa mettere frasi in fila sappia anche leggere. E ragionare. Anche io, come moltissimi sardofoni, sono preoccupato per l'imbastardimento dell'italiano. Ma pensare che il friulano o il sardo siano responsabili di quel degrado è una semplice idiozia da glottofagi. Mai mi sarei immaginato di essere un giorno colto dal raptus di gridare ai quatto venti: "Bossi, salvaci tu dagli imbecilli".
[zfp]

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